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Angelina
Jolie e la follia
propagandistica del mondialismo
Marcello Pamio - aggiornamento al 28 maggio 2013
La
trentasettenne Angelina Jolie, attrice e infaticabile paladina
dei diritti umani dei profughi sta facendo parlare di sé in
tutto il mondo.
Non si tratta dell’uscita dell’ultimo film, ma quello che sta
facendo scalpore sono state le sue dichiarazioni. Al quotidiano
principe dell’establishment mondialista, il New York Times, ha
dichiarato di essersi fatta togliere entrambi i seni, nella
clinica privata Pink Lotus Breast Center (con la sede principale
guarda caso a soli 5 miglia da Hollywood), per “prevenire” il
cancro!
In questi
giorni, nella home page ufficiale del sito della clinica
(immagine a sinistra) è casualmente apparsa l’attrice in
splendida forma.
Il ritorno economico per la clinica sarà inimmaginabile...
La Jolie, avrebbe effettuato la mastectomia per i suoi sei figli
e soprattutto perché la mamma è morta di cancro alle ovaie nel
2007.
Non voleva - giustamente - morire di cancro, soprattutto perché:
“i medici mi hanno detto che ho il gene BRCA1 che mi dà l’87% di
probabilità di avere il cancro al seno e il 50% quello alle
ovaie”.
Il BRCA1
(Breast Cancer Type 1 susceptibility protein) è un gene per così
dire oncosoppressore, in grado di codificare una proteina che
impedisce alle cellule di crescere e dividersi troppo
rapidamente o in modo incontrollato (1).
Una eventuale mutazione di questo specifico gene - impone
dogmaticamente la visione ortodossa della scienza - farebbe
perdere il controllo del ciclo cellulare, e questo originerebbe
mutazioni e quindi tumori.
Stimano che circa il 14% dei tumori alla mammella, e il 10% dei
tumori ovarici, siano causati da mutazioni a livello del gene
BRCA1 e BRCA2 (2).
Studi effettuati su famiglie a rischio, dicono che le donne che
possiedono mutazioni ereditarie a livello dei geni BRCA1 o BRCA2
(come la Jolie) rischiano di sviluppare un tumore alla mammella
nell’87% dei casi, contro una probabilità del 10% dei non
portatori di mutazioni.
Secondo il
National Cancer Institute, le stime di rischio di vita sono le
seguenti: circa il 12% delle donne nella popolazione generale
svilupperà un cancro al seno durante la loro vita, contro il 60%
delle donne che hanno ereditato una mutazione dannosa in BRCA1 o
BRCA2 .
In altre parole, una donna che ha ereditato una mutazione in uno
dei geni BRCA1 o BRCA2 ha 5 volte più probabilità di sviluppare
il cancro al seno di una donna che non ha una tale mutazione.
Questo studio non lascia spazio a molti dubbi...
Nel sito governativo PubMed, la libreria nazionale di medicina
(U.S. National Library of Medicine) però ci sono altre
pubblicazioni molto interessanti, come per esempio lo studio
intitolato: “Familiarità del tumore al seno: rianalisi associate
di dati individuali provenienti da 52 studi epidemiologici su
58.209 donne colpite da tumore al seno e 101.986 senza la
patologia” (3).
I
risultati in questo caso dicono che solamente il 12% delle donne con cancro al
seno avevano un parente affetto, mentre l'1% ne aveva due o più.
La conclusione è che: 8 donne su 9 che sviluppano il cancro al
seno NON hanno una madre colpita, la sorella e neppure una
figlia. Nonostante le donne con parenti di primo grado con
una storia di cancro al seno abbiano un maggior rischio di
malattia, la maggior parte non svilupperà MAI il cancro al seno.
Chiaro?
Nello studio non accennano ai geni BRCA1 e 2 (e forse proprio grazie
al fatto che nessuno ha detto loro dei geni…), ma è certamente
interessante sapere che la maggior parte
delle donne NON svilupperà mai un cancro, anche se ce l’ha avuto
la madre o un altro parente di primo grado!
Il mantra
ufficiale però, portato avanti mediaticamente dalla propaganda
più becera, dai testimonial come la Jolie, dagli opinion leader,
dal vergognoso neuromarketing, è che noi dobbiamo temere, aver
paura della nostra genetica, dei geni che ereditiamo dai
genitori.
Sono o non sono loro che comandano tutto? No, non è così. La
realtà, come sempre, è un’altra cosa!
Questo viene spiegato dettagliatamente dall’epigenetica (epi =
sopra, i geni), che sta dimostrando in maniera scientifica e
inoppugnabile da molto tempo che l’uomo non è schiavo dei
propri geni, ma semmai dei propri schemi mentali e/o
comportamentali.
I geni,
per semplicità, possono essere paragonati a degli invisibili interruttori che possono
attivarsi o disattivarsi a seconda dei
comandi, a seconda delle informazioni (epigenomiche) che
arrivano loro. E’ l’ambiente interno ed esterno, il nostro stile
di vita, la nostra alimentazione, i nostri pensieri e sentimenti
che possono dare questi comandi.
Noi non nasciamo difettati(4), ma lo possiamo diventare.
In
quest’ottica: quanto può influenzare la psiche di una persona,
sapere che nel proprio patrimonio genetico ci sono geni
difettosi? Geni che, secondo il terrorismo e la visione
disumanizzante della medicina, potranno innescare patologie
anche tumorali? Come potrà vivere una persona con la spada di
Damocle appesa sopra la testa per anni, decenni? Spada che in
qualsiasi momento della vita può cadere e uccidere?
La psico-somatica insegna che dalla psiche (anima-emozioni) si
può passare al soma (corpo-fisico) e anche viceversa
(somato-psichica), quindi pensare costantemente (collegandoci
anche una emozione come paura di morire, ecc.) che si ha dentro
qualcosa che non va, che si è difettosi, che si rischia il
cancro, avrà come risultato la cristallizzazione e il
potenziamento di questo pensiero. Il pensiero si sa è in grado
di creare la materia, nel bene (effetto placebo) e anche nel
male (effetto nocebo).
La
strategia mondialista lavora proprio in questa direzione:
instillare costantemente la PAURA tramite i media per farci
vivere costantemente con una spada sopra la testa, e con un gene
pronto a trasformarsi in un tumore maligno.
Grazie alle teorie ortodosse, fasulle e fallimentari della
genetica classica, ci stanno facendo credere che tutto dipende
dal nostro patrimonio genetico: dall’impercettibile, ma non
inviolabile per loro, DNA.
Stanno
purtroppo per diventare realtà le visioni fantascientifiche
veicolate dai film di Hollywood. Un esempio per tutti è
“Gattaca: la porta dell’universo”.
Alla nascita del protagonista, grazie alla lettura del DNA, il
medico può tranquillamente profetizzare: “Affezione
neurologia, probabilità 60%; mania depressiva, probabilità 42%;
sindrome ipercinetica, probabilità 89%; cardiopatia probabilità
99%. Soggetto a morte prematura: aspettativa di vita 30,2 anni”.
Questo bambino, generato con un atto d’Amore, è destinato a
morire presto e pieno di magagne, chissà come mai?!
Per il secondo figlio invece, i genitori optano che l’Amore non
va bene, e si affidano alle cliniche specializzate nella
nascita… Qui un genetista di colore descrive dettagliatamente ai
genitori quello che la Scienza può fare prima del concepimento,
con gli ovuli e spermatozoi. “Mi sono permesso - incalza il
medico, con le bave alla bocca - di eliminare ogni affezione
virtualmente pregiudizievole: calvizie precoce, miopia,
predisposizione all’alcolismo e alle droghe, tendenza alla
violenza, all’obesità”.
Il bambino deve partire “in posizione di vantaggio. Abbiamo
già purtroppo molti difetti innati. Ricordate che questo bambino
è la somma di voi due….del MEGLIO di voi due”.
Il meglio
delle persone, si può anche chiamare “eugenetica” (il gene
buono).
L’uomo in camice bianco si è sostituito a Dio, ed elimina con il
bisturi genetico, tutti i difetti innati, tutti i geni malati,
per creare una persona sana e perfetta, magari bionda con gli
occhi azzurri…
Fantascienza? Purtroppo no. Follia? Certamente sì, ma molto
lucida e diabolica.
Tornando
al nostro Premio Oscar, la cosa ridicola è che oggi alla Jolie
senza mammelle, la probabilità che gli venga un tumore, secondo
i medici, è diventata del 5%. Quindi non ZERO, per tanto,
paradossalmente avrà sempre il rischio di un tumore. Non solo,
un recente studio pubblicato sul BJM, British Medical Journal,
ha dimostrato che le donne con la protesi mammaria hanno un 40%
in più di probabilità di morire di cancro al seno, rispetto ad
altre che sviluppano la malattia!
Spingendo questa perversa logica agli estremi limiti, ecco il
triste risultato: gli hanno detto di avere l’87% di probabilità
di sviluppare un tumore al seno, e quindi ha tolto le mammelle;
però gli hanno anche detto di avere il 50% di probabilità di
sviluppare un tumore alle ovaie, quindi tra non molto dovrà
farsi pure una isterectomia totale. Rimane da sapere quante
probabilità ha di sviluppare un tumore ai polmoni? O al
cervello? Cosa farà in questi casi?
Non si
sta giudicando la scelta individuale e personale fatta da una persona
consapevole (?) e soprattutto informata (?), qui si giudicano le
pericolosissime dichiarazioni a mezzo stampa, di una delle più
ricche, famose e ammirate attrici di Hollywood.
Ricordiamo sempre che la struttura massonica Hollywood, è la più potente casa di
produzione filmica del mondo, il più grande creatore di sogni e
desideri del pianeta.
Non si tratta di Michelina Rossi ma di Angelina Jolie; non lo ha
confessato al prete, ma al quotidiano più letto del
mondo.
La foto qui a fianco ritrae la Jolie con addosso una maglietta
dal disegno e scritta inequivocabili: il triangolo con dentro
l’occhio onniveggente che sovrasta il pianeta Terra e sotto la
scritta Illuminati, la potentissima congrega massonica che
controlla di tutto, Hollywood incluso.
Angelina Jolie fa parte del Sistema, è finanziata e controllata
dal Sistema, per cui qualche dubbio sorge spontaneo nella sua
decisione di dire al mondo intero la sua coraggiosa e
responsabile scelta.
Infine,
coincidenza delle coincidenze, dopo sole
due
settimane dall'annuncio choc ai quattro venti dell'attrice, la
zia materna, Debbie Martin è morta all'età di 61 anni, proprio
di cancro al seno, lo stesso che ha ucciso la sorella (mamma
della nostra eroina).
Quante
donne, per non dire quante adolescenti, emuleranno il
percorso di "coraggio" e "determinazione" intrapreso dalla Jolie?
Quante donne si faranno estirpare seni, ovaie, utero e
perché no, anche la tiroide, nella vana speranza di evitare un tumore?
Tumore che poi magari verrà lo stesso…
Purtroppo molte, visto che all'Unità di diagnosi e terapia in
senologia dell'ospedale Sant'Andrea a Roma le richieste per
eseguire i test genetici, dopo lo tsunami Jolie, sono aumentate
dell'80% (5). Tutte persone impaurite, e come ha detto la d.ssa
Adriana Bonifacino, responsabile dell'Unità: "poco informate
in fatto di prevenzione". Le persone poco informate sono le
persone più facilmente manipolabili...
In tale logica demenziale, dobbiamo riconoscere all’ex
presidente statunitense George Bush junior (junior in tutti i
sensi), l’intelligenza della sua proposta per risolvere il
problema degli incendi dei boschi: “abbattere gli alberi, per
abbattere gli incendi”.
Il discorso, anche in ambito medico, purtroppo, non fa una
piega.
Aggiornamento, 1 giugno 2013
Come purtroppo preventivato
nell'articolo, sono aumentare le richieste di esami genetici da
parte di giovani e giovanissime donne e di conseguenza sono
aumentate e aumenteranno le mastectomie "preventive".
Non a caso, dopo il
cancan
propagandistico della Nostra, si sprecano addirittura via e-mail
le offerte e le promozioni dei centri di chirurgia plastica, che
cavalcando l'onda mediatica ed emotiva vogliono guadagnare tanti
soldi.
C'è chi propone, vedi immagine a sinistra, l'intervento a prezzi
modici e in comode rate mensili, grazie a finanziamenti ad hoc.
Ma cosa volete di più?
Come nella buona tradizione oncologica ufficiale, le parole
usate per accalappiare sempre più donne-bambine-clienti, sono devianti e
assolutamente scorrette. Continuano a parlare infatti di "prevenzione
chirurgica del carcinoma mammario" (vedi immagine sotto
pubblicata nella home page di un noto centro chirurgico del
Veneto dove si vede la bellissima e conturbante attrice).
Quando mai un'operazione può essere "preventiva", se il termine
"prevenzione" deriva da latino "prae-venire" che significa:
"prima che venga"?
Per risolvere la cefalea a grappolo, ci facciamo aprire la
scatola cranica e togliere chirurgicamente l'encefalo? O forse è
più corretto farsi sfilare via i nervi dalle guaine, così
da non sentire alcun dolore? Se una persona ha la
predisposizione al diabete, è donando il pancreas che evitarà il
problema in futuro?
La prevenzione è evitare che venga un problema! La prevenzione
è, e sarà sempre, lo stile di vita.
Gli esami diagnostici (definiti erroneamente, ma volutamente,
preventivi) e peggio ancora, le operazioni chirurgiche estirpanti
e invalidanti, non prevengono assolutamente nulla, servono a
instillare la paura nelle masse, a creare milioni di nuovi
malati e invalidi, e incamerare miliardi di euro.
Note
[1] Genetics Home
Reference,
http://ghr.nlm.nih.gov/gene/BRCA1
[2] National Cancer
Institute at the National Institutes of Health,
http://www.cancer.gov/cancertopics/factsheet/Risk/BRCA
[3]
“Familial breast cancer: collaborative reanalysis of
individual data from 52 epidemiological studies including 58,209
women with breast cancer and 101,986 women without the disease”.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11705483
[4] La medicina parla di una piccolissima percentuale di malattie per così dire genetiche, cioè ereditate dai genitori. Ma anche in questo caso bisognerebbe analizzare dettagliatamente e attentamente se è successo qualcosa prima del concepimento e soprattutto durante la gravidanza. Se sono stati assunti farmaci, droghe, vaccini, metalli pesanti, ecc. prima, durante e dopo la gravidanza...
[5] "Effetto Jolie, boom di richieste di test genetici", ansa del 28 maggio 2013 http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/saluteebenessere/2013/05/28/Effetto-Jolie-boom-richieste-test-genetici-_8778830.html?idPhoto=2
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