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massoneria
Il mistero dei rosacroce.
E la Rosa Rossa.
Prof. Paolo Franceschetti -
12/11/2008
http://paolofranceschetti.blogspot.com
1. Premessa
Abbiamo spesso parlato
in questo blog dei delitti della Rosa Rossa. A partire dai delitti del
mostro di Firenze, per passare da Pantani, Fois, Cogne, Erba, Garlasco,
Meredith. Vediamo quindi cos’è e come funziona questa
organizzazione.
Prima di capire cosa è oggi, e come essa agisca nella politica e
nella finanza, dobbiamo partire dai RosaCroce, per poi parlare
specificatamente della Rosa Rossa e imparare a riconoscerla nella
politica quotidiana, ma anche nella cronaca.
E’ necessario, per capire bene alcune delle problematiche, leggere
anche il nostro articolo “Il trattato di Lisbona e i suoi
antecedenti storici e culturali. Breve storia della massoneria dal
1300 ad oggi”. E’ opportuno leggere anche gli articoli
“L’omicidio massonico parte 1” e la parte 2, relativa al delitto
Pantani e Fois per non ripetere gli stessi concetti (i link li trovate
alla fine dell’articolo). Questo articolo dunque presuppone la
conoscenza degli altri.
Non saremo brevi, perché tenteremo di riassumere i punti principali
di quella che è un’organizzazione che tiene le fila del potere da
secoli, e che costituisce al tempo stesso uno dei misteri maggiori
dell’umanità, i rosacroce.
2. I Rosacroce
I rosacroce, con questo
nome e come organizzazione autonoma, entrano sul palcoscenico del
mondo nel 1614. Prima di allora nessuno ne aveva mai sentito parlare né
aveva mai sospettato la loro esistenza.
In quell’anno, a Kassel, in Germania, vennero pubblicati i primi
manifesti Rosacrociani: la Fama Fraternitas, e la “Riforma generale
e universale del mondo intero”.
L’organizzazione, cioè esce per la prima volta allo scoperto in un
modo singolare e destinato a produrre un forte dibattito che durerà
in tutti i secoli successivi e che ancora oggi non è del tutto
sopito.
In questi manifesti in sostanza essi annunciano al mondo la loro
esistenza.
Essi sostengono di essere stati fondati da Christian RosenKreutz, che
sarebbe nato in Germania nel 1378 e sarebbe morto a 106 anni, nel
1484; sostengono di avere il dono dell’invisibilità e di poter
parlare tutte le lingue. Invitano chi vuole aderire alla loro
confraternita a manifestare la loro intenzione, ma affermano che chi
vuole diventare dei loro non deve cercarli; saranno loro a trovare il
nuovo adepto, qualora lo considerino degno.
Essi hanno un piano di riforma universale, politica, religiosa ed
artistica il cui fine è il miglioramento del mondo intero.
Nel manifesto rosacrociano compaiono alcune delle loro regole base:
- Curare i malati senza compenso
- Adattarsi agli usi e costumi e modo di vestire del paese in cui si
trovano
- Adottare la sigla RC per le associazioni che essi fonderanno (o
anche CR. La Rosa Rossa ovviamente adotterà la RR).
Il loro simbolo è una rosa rossa, incastonata su una croce d’oro.
Sotto alla Croce compare un pellicano che dà da mangiare ai suoi
piccoli.
La loro sapienza si rifà alla tradizione Cristiana ma anche alla
Cabala, all’alchimia, ai Tarocchi e alle dottrine orientali induiste
e buddiste.
Se per qualcuno tutto ciò può sembrare un guazzabuglio
sconclusionato, probabilmente ha ragione chi dice che la conoscenza e
la sapienza dei Rosacroce sono difficilmente eguagliabili. Non solo
perché – non a caso – furono Rosacroce le persone più influenti
e geniali di tutti i tempi (da Dante, a Paracelso, Leonardo, Comenio,
Galileo, Bacone, Shakespeare, Leibniz, Cartesio, ecc...), ma perché,
leggendo gli scritti Rosacrociani, si ha spesso l’idea che costoro
abbiano realmente un grado di conoscenze più elevate della media.
E’ sufficiente leggere un romanzo dell’800, “Zanoni”, scritto
da Edward Bulwer Lytton, probabilmente un Rosacroce. Un romanzo
semplicemente stupendo in cui si riconosce, al di là della parte di
fantasia, un sapere e una conoscenza superiore a quello di molti
scienziati di oggi, e vi si trovano risposte soddisfacenti a molti dei
più elementari quesiti riguardo alla vita e alla morte, quesiti che
tutt’ora la nostra scienza continua a porsi senza dare alcuna
risposta convincente.
A questi manifesti seguì un intenso dibattito negli anni successivi,
in tutta Europa, che vedeva contrapporsi coloro che sostenevano che i
Rosacroce non esistevano, e coloro che invece ne sostenevano
l’esistenza.
Umberto Eco, scrivendo una prefazione ad un recente libro “Storia
dei Rosacroce” di Paul Arnold, dice che i rosacroce non si sa se
effettivamente esistono veramente o se siano una leggenda. Anche perchè
- aggiunge lo studioso - i Rosacroce non si manifestano mai
all’esterno; un vero Rosacroce non direbbe mai che è un Rosacroce.
E se qualcuno dicesse che è un rosacroce, vorrebbe dire che non è un
Rosacroce.
Ci sarebbe da chiedere a Eco come mai uno con la sua cultura si
scomoda a fare la prefazione ad un libro che parla di
un’organizzazione di fantasia, e perché ne parla anche nei suoi
libri. Darsi tanto da fare per studiare e capire un’organizzazione
inesistente sembra un controsenso, specie per una persona colta come
Eco.
La verità è che i Rosacroce esistono, e quando uno conosce un po’
i simboli e la storia di questa associazione, li riconosce
immediatamente, specie perché alcuni rosacrociani lasciano dietro di
sé tracce di ogni tipo, peggio di Pollicino (Umberto Eco arriva pure
a farsi fotografare con una rosa rossa in mano nel libro “i 100
libri che dovete senz’altro leggere prima di morire”; e anche in
altre occasioni ha sempre questa rosa tra le mani).
L’esistenza dei Rosacroce è attestata da una vasta letteratura in
tema, dalla loro simbologia che compare ovunque, nelle logge
massoniche e nella tradizione muratoria in genere (il diciottesimo
grado del Rito scozzese prende infatti il nome di “Cavaliere
Rosacroce di Heredom”).
Attualmente, sono decine le organizzazioni che dicono di rifarsi ai
Rosacroce, dalla AMORC, alla società Rosacrociana in Anglia, alla
Golden Dawn e ad altre che ora non è il caso di menzionare.
Come associazione esoterica e segreta i Rosacroce nascono
probabilmente attorno al 1200. Taluni la fanno risalire a Raimondo IV
conte di Tolosa.
Uno dei padri spirituali dei Rosacroce è Dante; costui apparteneva ai
Fedeli D’amore, un gruppo segreto che contestava duramente
l’operato del papato e della Chiesa all’epoca, ma ovviamente non
lo faceva in modo troppo aperto, perché a quell’epoca andare contro
la Chiesa equivaleva a morire (più o meno come oggi occuparsi della
Rosa Rossa… quando si dice la regola del contrappasso).
Esiste un legame intenso tra Rosacroce e Templari. Difficile dire se
si tratti di due organizzazioni totalmente distinte che poi hanno fuso
il loro sapere nei secoli successivi, oppure esistessero elementi
comuni già nel 1200.
Comunque, certo è che Dante, nel momento in cui Jacques de Molay fu
messo al rogo, era a Parigi e probabilmente fu colpito da quell’avvenimento
che poi trasfuse nella sua Divina Commedia.
E altrettanto certo è che il sapere templare e Rosacrociano hanno
molti punti di contatto.
Come abbiamo detto nell’articolo “Il Trattato di Lisbona e i suoi
antecedenti storici e culturali; breve storia della massoneria dalle
origini ai nostri giorni” furono i Rosacroce e i templari a fondare
la massoneria ufficiale nel 1717, in modo da creare
un’organizzazione complessa, ramificata in tutto il mondo, di cui la
massoneria costituisca la base, mentre i Rosacroce costituiscono i
vertici.
Non solo i Rosacroce esistono, ma la stessa Fama Fraternitas,
affermando che gli iniziati alla RC hanno il dono dell’invisibilità
e del parlare tutte le lingue, sotto forma di metafora diceva la verità.
I Rosacroce hanno veramente questi doni.
Parlano tutte le lingue perché comunicano per mezzo dei mass media,
dei libri, delle canzoni di successo, veicolando messaggi di vario
tipo. E comunicano per mezzo di simboli, quindi un linguaggio
universale e riconoscibile da tutti. Se viene ucciso Haider, ad
esempio, non c’è bisogno di comunicare ufficialmente lo stop alle
indagini; riconoscendo i simboli rosacrociani nel nome della strada in
cui Haider è morto (Rosenthalerstrasse) nonché in altri particolari,
la matrice del delitto viene recepita da americani, tedeschi, spagnoli
o italiani, e chiunque appartenga all’organizzazione sa come
comportarsi anche se non gli viene detto esplicitamente: i verbali
spariranno, le indagini verranno inquinate, i giudici che
eventualmente verranno investiti del caso leggeranno nella vicenda un
normale incidente stradale. Un Rosacroce non ha bisogno di parole per
riconoscere i simboli rosacrociani nei delitti del Mostro di Firenze.
Sono veramente invisibili, nel senso che
non esistono liste, luoghi di riunione periodici, ecc… Per quanto
riguarda la Rosa Rossa in particolare, esistono del templi dislocati
un po’ in tutto il mondo (49 secondo la Carlizzi) di cui alcuni
servono per gli studi teorici, altri per la “pratica” e i riti
esoterici; ma al di là di questo non si fanno riunioni ufficiali e
periodiche. Un massone che vuole entrare nelle organizzazioni
ufficiali come l’Amorc, può farlo; ma nella Rosa Rossa non può
entrare se non è avvicinato, perché di propria iniziativa non è
possibile.
Curano veramente gli ammalati, sia i
Rosacroce tradizionali, sia le deviazioni come la Rosa Rossa. Basti
pensare che i feticci umani del mostro di Firenze servivano per
preparati curativi da somministrare agli aderenti all'organizzazione
che ne facevano richiesta.
Quindi ufficialmente i Rosacroce non esistono. Quelli esistenti
ufficialmente sono considerati poco più che un gruppetto di
eccentrici dediti all’alchimia. Altri gruppi sono veri Rosacroce,
cioè persone dedite al perfezionamento di se stessi e all’aiuto
degli altri. Ma chiunque fosse un vero rosacroce, uno di quelli che
sta al potere oggi, non potrebbe mai ammettere che i Rosacroce
esistono come movimento organizzato e mondialista.
In realtà sono l’organizzazione più vasta e complessa che esista,
al di sopra e più potente delle varie massonerie ufficiali.
Ha ragione Jonh Michael Greer, che nel suo dizionario dei misteri alla
voce Rosacroce scrive che nella storia delle società segrete
occidentali non c’è argomento di maggiore confusione,
disinformazione e imprecisione quanto il problema dei Rosacroce.
D’altronde i veri Rosacroce non lasciano prove certe della loro
esistenza. Di conseguenza è possibile solo trovare degli indizi,
disseminati nella storia, nella simbologia, nei mezzi di informazione,
ecc.
Inoltre, poco conta il fatto che un gruppo che si dica rosacrociano
non sia veramente il successore dei Rosacroce originali; quello che
conta è la realtà attuale, cioè il fatto che esistono decine di
organizzazioni che si rifanno ai Rosacroce e che il gruppo di
criminali che oggi governa il mondo appartiene ad un’organizzazione
che si dice Rosacrociana.
Per fare un parallelo… io appartengo ad un’associazione buddista
che si chiama Soka Gakkai e che, ovviamente, si ritiene essere la vera
portatrice delle idee del Budda e proclama il “vero buddismo”.
Essendo nata nel 1200, e traendo i suoi fondamenti teorici dal Sutra
del loto, cioè da un testo che è stato compilato secoli dopo la
nascita del Budda, è probabile che abbiano ragione i suoi detrattori
quando dicono che essa non è affatto aderente al buddismo originario.
E tuttavia nessuno negherebbe che la SGI sia un associazione buddista
e io non posso certamente non dirmi buddista.
Allo stesso modo, tutte le sottili disquisizioni tra Rosacroce
originali e non (Umberto Eco arriva addirittura a delineare una
differenza tra un soggetto “Rosacrociano” e uno “Rosicruciano”
in un tentativo patetico di confondere le idee al lettore sprovveduto
che di fronte a un tale caos non può che rinunciare a capire), sono
esclusivamente dibattiti volti a depistare e inquinare la ricerca sui
Rosacroce oggi al potere.
A noi infatti non interessa se la Rosa rossa sia o no la discendente
dei veri rosacroce. Probabilmente no. Probabilmente no perché i primi
Rosacroce, quelli di Dante per intenderci, erano veramente Fedeli
D’amore, di nome e di fatto, e puntavano al rinnovamento spirituale
e alla propagazione del messaggio cristiano epurato dalle efferatezze
della Chiesa di allora che, come quella di oggi, aveva completamente
rinnegato il messaggio di Cristo.
In ogni caso quello che ci interessa invece è riconoscerne la
simbologia, il modo di parlare, di agire, per capire in quale misura
il potere attuale, politico e finanziario, sia in realtà un potere
criminale.
Il resto, le sottili disquisizioni tra ordine della Rosa Rossa
rettificato e non rettificato, tra Rosacroce e Rosicruce, le lasciamo
ai monologhi autoreferenziali di Eco e alle documentatissime ricerche
di Introvigne; perché, una volta stabilito, ad esempio, che buona
parte della sinistra attuale e degli uomini oggi al potere sono dei
Rosacroce, o perlomeno ne conoscono la simbologia, ne deriva che essi
non possono non riconoscere la simbologia rosacrociana sottesa ai
delitti più efferati della storia italiana e mondiale. E il silenzio
è complicità.
E di questo silenzio noi non vogliamo essere complici.
3. La Rosa Rossa, o Golden Dawn
Tanto per capire che
tipo di confusione e di disinformazione c’è al riguardo dei
Rosacroce basti dire che per Massimo Introvigne (che è uno dei
massimi studiosi dei fenomeni religiosi nel mondo e considerato il
maggior esperto di satanismo in Italia) la Rosa Rossa è poco più di
un gruppetto di poche decine di simpatici mattacchioni in tutto il
mondo (nel periodo di massimo splendore questa organizzazione ebbe non
più di 500 membri, secondo l’insigne studioso); invece per Michael
Greer esso è “la più influente tra le società segrete magiche dei
tempi moderni”.
Inoltre la Golden Dawn viene presentata come una cosa diversa dai
Rosacroce, mentre ciò è non solo falso, ma volutamente depistante.
La Rosa Rossa nasce a Londra nel 1887 e sul finire degli anni novanta
essa aveva templi a Parigi e in molte città americane.
L’organizzazione viene fondata da tre massoni inglesi: Willyam Wyn
Westcott (che era membro della Società Rosacrociana in Anglia),
Samuel Liddel Mathers e William Robert Woodman.
Essi fondano la Golden Dawn (o Alba d’oro, o Ordine ermetico
dell’Alba dorata). Essa comprende tre ordini.
1) L’ordine esterno, chiamato semplicemente Golden Dawn;
2) l’Ordine della Rosa Rossa e della Croce d’Oro, che costituisce
il secondo livello organizzativo, quello in cui si pratica la magia e
si viene iniziati ai misteri più complessi;
3) l’ordine interno, comprendente i tre gradi superiori riservati ai
cosiddetti capi invisibili, o maestri sconosciuti, cioè i membri di
cui nessuno mai conoscerà l’identità e che stanno al di sopra di
tutti gli altri.
Da questo ordine ne nascono altri. Nel 1903 Arthur Edward Waite fonda
l’Ordine della rosa Rossa e della Croce d’Oro indipendente e
rettificato, che secondo Gabriella Carlizzi è quello a cui aderiscono
i politici e i personaggi più potenti di oggi.
Nello stesso anno venne anche fondata la Stella del Mattino, o Stella
mattutina, ad opera di Florence Farr e poi abbiamo l’Astro
Argentinum di Crowley che, benché indipendente, aveva comunque molti
punti di contatto con la Golden Dawn.
Per capire il profondo legame tra Rosacroce e Golden Dawn, a parte il
fatto che il secondo ordine interno si chiama esplicitamente – come
abbiamo detto – Rosa Rossa e Croce d’Oro, è sufficiente rendersi
conto che i dieci gradi previsti nell’ordine sono gli stessi che
troviamo in altre organizzazioni Rosacroce. La Golden Dawn, o la Rosa
Rossa, sono quindi un organizzazione rosacrociana. E chiunque sia un
Rosacroce non può non conoscere la Rosa Rossa. Questo dato è
importante per evitare che quando si parli di qualche politico o
personaggio pubblico chiaramente Rosacrociano, arrivino poi i sapienti
del momento a precisare e fare sottili distinguo tra le centinaia di
associazioni Rosacrociane.
Un po’ come io, da Buddista, non posso non riconoscere un buddista
anche se appartiene alla corrente tibetana o hinayana, un Rosacroce
non può non riconoscere un appartenente alla Rosa Rossa e i due
ordini, purtroppo, non possono essere distinti se non nel senso di
dire che l’attuale Rosa Rossa è una deviazione degli originali
Rosacroce.
Occorre ora domandarsi come e perché un’organizzazione magica ed
esoterica possa in appena un decennio espandersi a dismisura fino a
fondare templi in tutta Europa ed America.
La spiegazione data da Greer, secondo cui il successo di questa
organizzazione deriva dal fatto che essa ammetteva sia donne che
uomini, che le cerimonie erano dignitose e veniva offerto un corso di
pratica e teoria occultistica, più che ingenua è semplicemente
ridicola (pag. 420).
Il punto è che nella Golden Dawn e nella Rosa Rossa convergono la
sapienza esoterica cabalistica e templare. Cioè in altre parole chi
entra nella Rosa Rossa entra veramente in un percorso di sapienza e
conoscenza superiori a quelli di un essere umano ordinario. Inoltre a
tale organizzazione si iscrivono ovviamente in modo riservato i
massoni più potenti e più interessati all’esoterismo. In altre
parole questa struttura non è un organizzazione creata dal nulla, ad
opera di un eccentrico mezzo matto. Al contrario, viene fondata da
massoni e rosacrociani, su mandato esplicito dei cosiddetti Superiori
Sconosciuti, e fa convergere in essa tutta quella parte della
massoneria ufficiale interessata al’esoterismo e alla magia. In
altre parole Westcott, Mathers e Waite, furono solo i fondatori
ufficiali di un’organizzazione di tipo massonico ma voluta da altri
massoni potenti ed interessati all’esoterismo ma destinati a
rimanere sconosciuti.
Detto in termini più chiari, la Golden Dawn o Rosa Rossa, altro non
è che una delle tante organizzazioni massoniche, al giorno d’oggi
la più potente e segreta, e la più crudele.
Quindi è questo il motivo per cui l’organizzazione diventa così
potente ed estesa in pochi anni. Perché essa in realtà raccoglie i
suoi adepti nelle fila della massoneria ufficiale, di cui costituisce
una vera e propria branca.
Ai vertici della Rosa Rossa possono accedere solo le persone
selezionate con un grado di intelligenza e cultura assolutamente
superiore, probabilmente perché, come diceva Sesto empirico, “un
buon intelletto è l’eco della divinità” e il fine ultimo della
GD è connettersi al divino fino a percepirlo dentro di sè.
Le basi della Golden Dawn sono costituite da manovalanza che non
conosce i vertici e spesso non ne sospetta neanche l’esistenza.
Talvolta vengono manipolati dalla Rosa Rossa anche gruppi come le
Bestie di Satana, ovviamente all’insaputa dei componenti del gruppo.
I riti della Rosa Rossa sono pubblicati in Italia dalle edizioni
mediterranee con il titolo “La magia della Golden Dawn” di cui
esistono tre edizioni diverse. I testi pubblicati ovviamente glissano
su tutto ciò che riguarda i sacrifici umani, gli omicidi, e i rituali
effettuati con le parti di cadavere delle vittime e con il sangue.
A partire dalla fondazione dell’organizzazione inizia un bagno di
sangue in tutto il mondo; delitti apparentemente diversi, ma
accomunati dalla simbologia rosacrociana.
Da notare le coincidenze. Il primo marzo 1888 venne fondato il primo
tempio della Golden Dawn a Londra, il tempio chiamato Iside-Urania.
Dopo poco tempo nello stesso anno iniziano i delitti di Jack lo
Squartatore.
Inizia cioè una mattanza in tutta Europa e negli Stati uniti, ma
pochi si accorgono delle somiglianze tra i vari delitti.
Pochi hanno notato ad esempio che anche Jack Lo squartatore asportava
gli organi delle vittime, come il Mostro di Firenze. Pochi notano che
una delle vittime di Jack aveva una rosa rossa in mano e che rose
rosse vengono deposte anche in tempi recenti sulla tomba delle vittime
sia di Jack che del mostro di Firenze. L’ultima vittima è Jane
Kelly; alla donna – che muore al numero civico 13 di di Miller's
Court- viene prelevato il cuore e la sua bara e tuttora ornata da rose
rosse (vedi la foto all'inizio dell'articolo).
Pochi hanno notato poi che i delitti di
Jack lo Squartatore avvengono tutti nel quartiere di WhiteChapel, a
Londra; e Whitechapel significa cappella bianca. E uno dei templi
della Rosa Rossa in Italia, quello dove Pacciani e i compagni di
merende portavano i loro trofei, e che i giornali definirono “la
Villa dei misteri” è appunto, completamente bianco, come bianca è
la costruzione che vi mostriamo in foto, che però si trova
all’estero.
4. l problema dei Rosacroce. Il
rapporto con il cristianesimo
Prima di proseguire è necessario che chiarisca una cosa al lettore.
I rosacrociani oggi al potere sono una filiazione dei Rosacroce
originali, da cui traggono tuttora molti degli insegnamenti e delle
conoscenze.
Queste conoscenze sono veramente particolari, e i Rosacrociani di
grado più elevato sono realmente persone fuori dal comune e con una
conoscenza superiore. Per quanto possano essere considerati pazzi, o
deviati, sta di fatto che chi appartiene alla Rosa Rossa gode
realmente di conoscenze particolari superiori a quelle detenute dalla
(volutamente ottusa) scienza ufficiale.
Gli antichi rosacroce avevano probabilmente realmente l’intenzione
di riformare il mondo. Il loro scopo può essere riassunto ancora una
volta con le parole tratte dal romanzo Zanoni: “La mia – dice
quello che nel romanzo è l’ultimo dei rosacroce - è la speranza di
formare una razza di esseri nobili e saggi, ricchi di forza e di
potenza bastante per indicare all’umanità intera le loro magnifiche
conquiste e per diventare i veri guidatori di questo pianeta… una
razza che possa progredire di gradino in gradino nel suo destino
immortale. Verso la gloria celeste e mettersi a pari, alla fine, con
ministri che lavorano più vicini al Trono dei Troni? Che importa un
migliaio di vittime come tu le chiami, per un solo convertito alla
nostra causa?”
Questo fine mondialista, già si trova nelle opere del Rosacrociano
Comenio ed è stato trasfuso pari pari nel progetto massonico che ha
portato alla creazione dell’ONU e dell’Unione Europea (vedi su
questo punto il nostro articolo sul trattato di Lisbona).
Il problema è che i Rosacroce attuali sono una deviazione degli
antichi Rosacroce, nel senso che ne hanno utilizzato le conoscenze per
piegarle a fini per niente benefici.
E pur di perseguire il loro fine mondialista i Rosacroce non hanno
esitato a scatenare due guerre mondiali, tutte le guerre recenti, e
quelle future. Quindi i morti non sono un migliaio, come dice il
personaggio del romanzo, ma qualche milione.
Non a caso l’organizzazione massonica WWF ha detto di recente che la
popolazione del pianeta è in sovrannumero e si dovrebbe ridurre di un
terzo. E questo terzo verrà preso dai paesi del terzo mondo o dai
paesi arabi, ovviamente.
Inoltre, chi accede al sapere Rosacrociano per arrivare al potere
politico e finanziario, tiene per sé questo sapere, tenendo le masse
nell’ignoranza; probabilmente molti dei potenti, in un delirio di
onnipotenza, pensano realmente che il sacrificio di qualche milione di
persone in una guerra, come il sacrificio di poche decine di persone
in riti sacrificali umani, siano nulla rispetto al loro progetto.
A chi reputa assurda infatti la pratica dei riti sacrificali umani da
parte di personaggi politici, del mondo dello spettacolo, ecc…, è
agevole rispondere che è ancora peggio – dal punto di vista
numerico – scatenare una guerra e sacrificare milioni di persone –
come nella recente guerra in Iraq, solo per realizzare i progetti di
potere dei vertici della politica e della finanza internazionali.
L’unica differenza è che alle guerre siamo abituati. Ai riti umani
no.
L’altra differenza è che le guerre vengono scatenate alla luce del
sole. I riti umani vengono taciuti dai media, perché se l’elettore
sapesse che il suo politico preferito accetta che i delitti del mostro
di Firenze rimangano impuniti, se sapesse che i testimoni di processi
apparentemente di banale criminalità seriale, come quelli del mostro
di Firenze sono stati ammazzati in nome della causa Rosacrociana, se
capisse che i delitti di Cogne, Erba, Garlasco, Serena Mollicone,
Meredith sono esclusivamente sacrifici umani, e che i giornali e le Tv
ci prendono quotidianamente in giro, la coscienza si sveglierebbe.
Quindi da un parte l’informazione ufficiale non passa le notizie;
d’altra parte l’elettore medio fa di tutto per evitare di
domandarsi il significato di quella “rosa nel pugno”. Meglio non
vedere e non sapere.
In altre parole. Saranno pazzi o criminali, dal punto di vista della
logica comune , ma senz’altro godono di conoscenze superiori, che
nascondono al resto dell’umanità. D’altronde ci sarebbe da
interrogarsi se sono più pazzi loro, se lo siamo noi che diciamo
queste cose, o quelli che insistono nel non notare le
“coincidenze” tra la Rosa Rossa, la politica, e i delitti che
continuamente insanguinano il nostro paese.
Inoltre, quando i miei colleghi di
studio mi dicono che dovrei smetterla di occuparmi di queste cose, per
dedicarmi solo alle cose importanti (intendendo per cose importanti
gli sfratti, decreti ingiuntivi, incidenti stradali), nutro qualche
dubbio sul fatto che i pazzi siano gli adepti della Rosa Rossa, e mi
rendo conto che le gente "comune ed onesta" è spesso la
vera causa di questo sistema assurdo.
In questo hanno perfettamente ragione i
massoni con uno dei detti da loro preferiti che se non ricordo male
risale ad Ermete Trismegisto: "come in alto, così in
basso". E questo sistema non è voluto dalla Rosa Rossa, ma dal
basso, da tutti noi, dai miei colleghi, parenti, amici...
La maggior parte dei libri sui rosacroce si interrogano su aspetti
assolutamente inutili e marginali. Il vero problema dei Rosacroce, mai
da nessuno indagato, è da quale momento tale organizzazione si
trasforma da movimento Cristiano, intendendo tale termine come
“portatori del messaggio di Cristo”, sia pure trasformato e
commisto ad aspetti cabalistici ed orientali, a un movimento quasi
satanico, criminale, che perpetra delitti terribili per conservare e
potenziare il suo potere.
E’ impossibile dare una risposta, ma è probabile che le
infiltrazioni sataniche, ed esoteriche anticristiane, si siano
effettuate nei secoli, piano piano, e all’insaputa pure di molti
adepti del movimento.
Quel che è certo è che attualmente, la maggior parte dei
rosacrociani al potere non segue affatto il messaggio di Cristo né
persegue il fine di elevare l’umanità.
Di più.
Il movimento Rosacrociano è un movimento sostanzialmente
anticristiano e anticattolico, ma che ha dalla sua parte un arma
formidabile: utilizza lo stesso linguaggio dei Cristiani, ma con un
senso completamente contrario.
Il metodo è assolutamente geniale.
In pratica i rosacroce di oggi parlano un linguaggio e una simbologia
satanista, ma utilizzando termini apparentemente Cristiani. Ogni
termine Cristiano usato dalla Rosa Rossa infatti, ha in realtà un
significato esattamente contrario.
L’iniziato alla Rosa Rossa, infatti, quando nomina Cristo e dice di
“percepire l’essenza cristica e divina dentro di sé” sta
dicendo che egli stesso si sostituisce a Cristo e si fa lui stesso
Cristo; in altre parole si sostituisce a Dio.
Parlando di Dio, si riferiscono ovviamente al loro Dio, non a quello
Cristiano.
Nel linguaggio della Rosa Rossa, Santa Rita rappresenta la Rosa Rossa.
Ecco quindi che “consacrare qualcuno a Santa Rita” significa in
realtà consacrarlo alla Rosa Rossa. La festa di Santa Rita diventa la
festa della Rosa Rossa. Un po’ come la festa di San Giovanni è una
festa massonica, ma la maggior parte dei cattolici pensa di
festeggiare una festa cattolica.
Molti iniziati alla Rosa Rossa vanno a messa e prendono regolarmente
la comunione, perché dal loro punto di vista assumere l’ostia
consacrata è uno degli sfregi migliori da fare a danno dei Cristiani.
E’ così che, a meno di non avere un'approfondita conoscenza dei
Rosacroce è impossibile spesso riconoscere un Rosacroce da un
Cristiano, ed è così che è stato possibile avere dei Papi
Rosacrociani, come Paolo VI e Giovanni XXIII.
Lo stesso simbolo dei Rosacroce, la Rosa e la Croce, fa pensare a
simboli Cristiani. Ma dal punto di vista della Rosa Rossa, la Croce è
invece un simbolo fallico, mentre la Rosa rappresenta l’organo
sessuale femminile durante le mestruazioni.
E’ un sistema geniale non c’è che dire. Il colpo di genio è
soprattutto quello di aver creato un sistema difficile da smascherare,
i cui più strenui difensori sono i cristiani stessi; perché se
provate a dire a un cristiano che Paolo VI era un rosacroce, vedrete
che il 90 per cento dei Cristiani non sa neanche chi siano questi
Rosacroce. E quando glielo spiegate la sua reazione sarà
immediatamente di rifiuto, cosicchè i migliori difensori di questo
sistema sono le vittime stesse.
In realtà tanto tempo fa – sconvolto da queste scoperte - parlai
con un prete molto colto, che è il mio consigliere spirituale in
questo viaggio nella follia massonica, che mi disse una cosa
illuminante: “figliolo, ma perché ti stupisci? Se il demonio deve
colpire qualcuno o qualcosa, da dove dovrebbe cominciare secondo te,
se non dal Vaticano? E’ il posto migliore dove può nascondersi il
Diavolo, e proprio perché è così ben nascosto è difficile
trovarlo. E ricorda che l’astuzia migliore del demonio è di dire
che non esiste”.
Questa è l’astuzia più grande dei Rosacroce e della Rosa Rossa in
particolare. Che essa non esiste, ufficialmente. Ne avete mai sentito
parlare in un Tg o su un quotidiano nazionale? No perché queste
notizie possono trovarsi al massimo su qualche giornale locale
sfuggito al controllo, o su Internet, o su qualche libro poco
conosciuto.
E se anche essi parlano apertamente, parleranno il linguaggio
Cristiano, quindi nessuno li scoprirà.
5. Gli omicidi della Rosa Rossa.
Una volta capito che il simbolo principale dei Rosacroce è la Croce e
la Rosa, che altri simboli sono il pellicano, il giglio, e che nel
linguaggio della Rosa Rossa, Santa Rita è sinonimo di Rosa Rossa, e
che i loro numeri d’elezione sono il 7, l’8, l’11, e il 13, non
è difficile riconoscere tale associazione un po’ ovunque.
Tutti gli omicidi commessi dalla Rosa Rossa sono assolutamente
riconoscibili da una serie di simboli numerici ed esoterici. Ne
abbiamo parlato già in altri articoli. Qui sottolineiamo solo alcuni
punti che negli articoli precedenti non avevamo esplicitato.
Come abbiamo detto i loro delitti avvengono sempre in giorni che,
numericamente, danno come somma 7, 8, 11, 13, o multipli di 11.
Inoltre la scena del delitto, i nomi delle vittime, e i nomi dei
carnefici, hanno quasi sempre significati religiosi o cabalistici.
Ad esempio nel delitto di Erba, oltre alla data, notiamo che Rosa
Bazzi, il cui nome da sposata è Rosa Romano (RR) uccide Valeria
Cherubini. La Rosa Rossa ha simbolicamente ucciso un Cherubino.
Nel delitto di Cogne viene ucciso Samuele, nome biblico, che richiama
un giudice; e la cornice del delitto è il Gran “Paradiso”. E non
a caso Annamaria Franzoni verrà tradotta in carcere nel giorno di
Santa Rita, il 22 maggio; cioè nel giorno della Rosa Rossa, tanto per
mettere un ulteriore firma alla vicenda.
Nell’omicidio di Maria Geusa a Città di Castello, salta
immediatamente agli occhi il nome della vittima, Maria figlia di Gesù.
Nei delitti del Mostro di Firenze i colpi vennero esplosi da una
Beretta Calibro 22 serie H. Se 22 è il numero della perfezione per i
cabalisti, H richiama la 5 lettera dell’alfabeto ebraico, il cui
simbolo è, appunto, una Rosa e una Croce. Ma richiama anche il numero
8, quello della giustizia, simboleggiato cabalisticamente dalla
Bilancia.
Sfugge agli inquirenti il collegamento cabalistico tra tutti questi
delitti e le comunanze tra essi. La pallottola con cui uccideva il
mostro di Firenze era di rame, e nessuno fa caso al fatto che anche
l’oggetto che ha ucciso Samuele a Cogne era dello stesso materiale.
L’arma del delitto non verrà ritrovata né ad Erba, né a Cogne né
nei delitti del mostro, per motivi che abbiamo già spiegato altrove.
L’arma del delitto non verrà ritrovata neanche nel delitto Meredith,
i cui funerali verranno celebrati non a caso nella Chiesa di San
Giovanni, il patrono della massoneria e sulla sua bara verrà deposta
una rosa rossa dal padre.
6. Il sistema della Rosa
Rossa
Possono accedere alla
Rosa Rossa solo i più alti gradi della massoneria, persone
particolarmente potenti e anche particolarmente intelligenti.
L’organizzazione comunica tra loro per mezzo di giornali, Tv,
canzoni, ecc… Tra loro i membri non possono esplicitare la loro
appartenenza alla Rosa Rossa, anche perché, con i mezzi di
intercettazione esistenti oggi, questo significherebbe la fine
dell’organizzazione nel giro di qualche mese, magari ad opera di
organizzazioni rivali.
Quando il messaggio è diretto ad una cerchia ristretta si ricorre a
libri stampati in edizioni limitate (ad esempio le strenne di Natale
che le banche e le ditte sono solite fare ai loro clienti migliori);
quando il messaggio è diretto ad una cerchia più vasta si utilizzano
i giornali e i Tg.
Ad esempio non è un caso che il cronista del TG 5 che si occupa del
delitto Meredith si chiami Remo Croci.
Oppure che dopo la strage da 7 morti sull’autostrada, avvenuto
questa estate l’8.8.2008, i Tg abbiano poi intervistato un
camionista che si chiamava Carlo Massone.
Ma credo che uno dei casi più eclatanti, cui neanche il romanziere più
fantasioso potrebbe arrivare con tutta la buona volontà, sono i
messaggi veicolati tramite testi di legge, o atti ufficiali, come
l’esame di maturità di quest’anno. C’erano diversi errori nella
prova di maturità che la commissione ministeriale aveva preparato
quest’anno; uno di essi era relativo ad una poesia di Montale
erroneamente attribuita dai funzionari del Ministero come se fosse
riferita ad una donna. In realtà la poesia era scritta per un uomo,
un ballerino che in arte veniva chiamato K. E nella seconda riga della
poesia ricorreva la ripetizione della lettera R. RR, come la Rosa
Rossa, e K come il settore operativo di Gladio. Mentre nella versione
di inglese uno degli errori riguardava la parola Lodge. Combinando
insieme questi dati secondo un sistema di decriptazione predefinito si
giunge alla codifica dei messaggi.
Impossibile quindi portare le prove processuali dell’esistenza di
questa organizzazione perché è impossibile provare che l’errore
agli esami di maturità fu voluto, come è impossibile provare che il
film Il mostro veicolasse in realtà un messaggio diverso.
Come dice Eco nel suo libro Il nome della Rosa: “fin qui vi abbiamo
dimostrato che i libri parlano tra loro. E una buona indagine
poliziesca dovrebbe dimostrare che i colpevoli siamo noi”.
Il testo sembra in realtà una sfida… l’autore sottintende che
nessuno riuscirà mai a dimostrare che un libro possa contenere
l’ordine di commettere un delitto, di depistare un indagine, di
spostare dei capitali, ecc…
In realtà l’autore sbaglia; sarebbe possibile dimostrarlo, se solo
si studiasse negli anni la cultura massonica. Così come è possibile
dimostrare che un serial Killer si ispira alla Bibbia per commettere i
delitti, solo se si ha conoscenza della Bibbia, così è possibile
dimostrare la matrice cabalistica e Rosacrociana di tanti delitti, se
solo si conoscesse la Cabala, La Golden Dawn, e la massoneria.
Ciò sarà possibile, probabilmente nei prossimi secoli, quando una
certa conoscenza sarà non solo accessibile a tutti ma anche
conosciuta da tutti.
Per ora, portare in un tribunale articoli di giornale, riferimenti
esoterici, libri sui rosacroce, ecc…, equivale a farsi dare del
matto, come successe all’avvocato Fioravanti all’epoca del primo
processo Pacciani e come succede a me e ad altri che ci occupiamo di
queste cose..
E per questo motivo gli investigatori, quando non sono corrotti,
brancolano nel buio – come è avvenuto per anni per i delitti del
mostro di Firenze, fino all’arrivo del commissario Giuttari - o sono
nell’impossibilità di portare le prove di alcuni delitti, come
accade per il PM Mignini a Perugia; oppure; nella maggior parte dei
casi, si liquida il tutto come frutto di fantasie e suggestioni, ma
continuano a rimanere senza risposta le innumerevoli anomalie e
contraddizioni in vicende come quella di Cogne, del Mostro di Firenze,
ecc….
7. La Rosa Rossa nei film
nella letteratura e nelle arti.
Musica
Mozart nella sua opera
il flauto magico utilizza molti simboli rosacrociani e massonici. In
generale tutta l’opera, si dice, è in realtà la metafora di un
percorso iniziatico. Si dice che avendo rivelato dei segreti
massonici, per questo motivo egli fu assassinato, tanto che il
musicista, conoscendo bene le regole di questa associazione, avendo
intuito che non aveva molto tempo da vivere, scrisse il requiem per se
stesso, che infatti rimase incompiuto perché morì avvelenato prima
di terminarlo.
Una fine simile toccò in tempi moderni a Rino Gaetano.
Le modalità della sua morte le abbiamo descritte altrove e non ci
ripeteremo. Diventando famoso – come succede a chiunque arrivi ad
avere una certa notorietà - fu avvicinato dal sistema, ma egli a quel
sistema si ribellò. Non potendo parlare apertamente, altrimenti lo
avrebbero ucciso, come succede a chiunque ne capisce il funzionamento,
egli mise diversi messaggi criptati nelle sue canzoni oltre a diversi
messaggi espliciti molto forti per l’epoca (inoltre ricordiamo che
erano tempi in cui non esisteva Internet e chi disponeva di notizie
particolari non aveva mezzi per divulgarle, salvo i mezzi di stampa
ordinari, tutti assoggettati al regime massonico). Nelle sue canzoni,
seppure in codice, c’è tutta la politica attuale e la Rosa Rossa:
la corruzione totale della politica, i disastri della finanza e della
globalizzazione, i riti satanici dei potenti, la manipolazione
dell’informazione.
Fu ucciso perché aveva osato troppo.
In tempi recentissimi ricordiamo la canzone vincitrice di San Remo
“Ti regalerò una Rosa”; il cantante è Simone Cristicchi,
e già l’abbinamento del titolo al nome del cantante (che richiama
Cristo) fa pensare ai Rosacroce; guardando al testo, poi, si citano i
riti satanici, ma soprattutto la canzone si rifà ad un romanzo, il
maestro e Margherita; e Margherita è il nome di Santa Rita, ovverosia
proprio di quella santa che, nel linguaggio criptato della Rosa Rossa,
indica la Rosa Rossa.
Letteratura.
Tutta la letteratura di Giulio Verne è intrisa di
simbolismo rosacrociano e massonico. Viaggio al centro della terra è
in realtà un percorso iniziatico, mentre il simbolismo rosacrociano
è evidente già in alcuni titoli delle sue opere come “Robur il
Conquistatore” dove compare l’acronimo RC.
Antoine De Saint Exupery nel
suo famosissimo “Il Piccolo principe” parla di una rosa rossa che
viene mangiata da una pecora. Forse è un allegoria che richiama la
lotta tra Rosa Rossa e chiesa Cattolica. Morirà infatti in
circostanze misteriose. Il 31 luglio del 1944 partì per una missione
di ricognizione nel mar Tirreno e scomparve nel nulla. Molto
definiscono poetica la sua morte. Ma non fu poetica, semplicemente,
venne applicata la regola del contrappasso perché il protagonista del
piccolo principe è, come è noto, un aviatore, e quindi lui doveva
per forza morire in aereo, in una data che ha una valenza simbolica:
31.7.1944 (3+1+7+1+9+4+4=29=11, il numero della giustizia).
Per anni la sua morte è stata avvolta nel mistero finchè a sorpresa,
proprio nel 2008 (cioè l’anno in cui su alcuni siti si è diffuso
il possibile collegamento della sua morte con la Rosa Rossa), è
spuntato un ex aviatore della Luftwaffe che si è ricordato di averlo
abbattuto. Dopo 44 anni il distratto aviatore si è ricordato di aver
abbattuto un personaggio come Saint Exupery.
C’è da pensare che nei prossimi mesi resusciterà – come in
Dynasty – l’autista della Mercedes di Lady Diana che dirà “si
è vero, ero ubriaco e andavo troppo forte”; e arriverà qualcuno
che, pentito, dirà: sono io il mostro di Firenze, essendo un
rosacroce ho firmato i delitti con la Rosa, poi avendo il dono
dell’invisibilità ho ammazzato tutti i testimoni, Pacciani
compreso; ho fabbricato dei documenti che hanno inguaiato Mario Spezi
e a suo tempo Alberto Bevilacqua, e fatto sparire molte prove dalla
procura; sono io che intercettavo Giuttari e sempre io, esperto
nuotatore, ho ucciso Narducci nel lago Trasimeno. Chiedo scusa alla
nazione ma era un periodo che ero un po’ nervoso e mi annoiavo.
La palma d’oro attuale dei Rosacroce va a due autori contemporanei;
oltre ad Umberto Eco, che intitola il suo libro “Il nome della
Rosa” e che altrove parla spesso dei rosacroce, va senz’altro a Stephen
King, che scrive la serie Tv The Rose Red, e che nel suo
libro “i Lupi del Calla” narra di una rosa protetta da una torre,
e della necessità di difenderla, perchè se cade la torre cadrà
anche la Rosa rossa, ma se cade la rosa rossa cade anche tutto il
mondo circostante. Chiaro riferimento alla necessità di difendere il
“sistema” politico finanziario e giudiziario messo in piedi dalla
Rosa Rossa.
Esistono poi romanzi minori intrisi di messaggi più o meno evidenti.
Ad esempio il libro Piacere mortale, di M.I Rose, in
una serie di libri che hanno come simbolo una rosa rossa, narra di un
assassino che provoca i delitti mandando messaggi subliminali da un
video di PC, il che ricorda alcune vicende recenti, di omicidi di
sangue ove gli assassini ripetono sempre agli inquirenti “ero preso
da un impulso irresistibile”. Sarebbe interessante indagare i punti
di contatto tra questi libri e alcune vicende come Cogne, Erba, e
addirittura le vicende di Donato Bilancia. Curioso no? Un serial
Killer con il nome che - nell’esoterismo della Golden Dawn -
corrisponde all’undici della giustizia; ricordiamo che è la Golden
Dawn che nei suoi tarocchi ha invertito la numerologia cabalistica
delle carte e ha assegnato l’11 alla giustizia (tradizionalmente
invece era l’otto); il serial Killer ha detto: “ero preso da un
impulso irresistibile…”; forse lo stesso impulso capitato alla
Franzoni, ai coniugi di Erba e l’assassino di quella ragazza in
Spagna, El Gordo, che ha ripetuto parole identiche. Delitti
apparentemente senza nulla in comune, ma accomunati da parole
identiche, dalle Rose sul luogo del delitto o nei nomi degli omicidi o
delle vittime.
Cinema
Abbiamo serie minori TV come “La
Piovra” ove il cattivo di turno deposita i suoi soldi in un conto
svizzero chiamato Rosarossa e serie come “Il Sangue e la Rosa”.
Ma abbiamo opere eccezionali come il film Quarto potere,
scritto da Orson Welles. Questo film è considerato dalla critica il
capolavoro del cinema di tutti i tempi, in testa a tutte le
classifiche della critica più accreditata. Non è mai stato svelato
veramente il segreto del nome con cui si chiude il film; nome che è
anche il segreto del potere e del successo del protagonista: la parola
segreta è “ROSE BUD” ovverosia bocciolo di Rosa. Avendo osato
troppo, il regista entrerà in disgrazia dopo quel film. Probabilmente
aveva voluto lasciare un messaggio, un segno, qualcosa che i posteri
avrebbero raccolto e proprio per questo la sua carriera finì li.
Poi abbiamo il film Il mostro, di Benigni. Anzitutto
il film fa chiaramente allusione al mostro di Firenze, e ridicolizza
gli inquirenti e la vicenda di quel periodo. I film esce il 22 ottobre
del 1994; cioè nella data dell’anniversario dell’omicidio di due
vittime del Mostro di Firenze, Susanna Cambi e Stefano Baldi, che
vennero uccisi a Calenzano 13 anni prima (tredici, numero della morte
e del cambiamento). Vennero uccisi proprio il 22 ottobre. D’altronde
il padrone di casa di Benigni – nel film - si chiama Rocca Rotta.
Chiara l’assonanza con la Rosa Rossa. Benigni è un esperto di Dante
ed è strano che gli sia sfuggito il simbolismo rosacrociano nei
delitti del mostro. Una coincidenza notevole, quindi. Tra l’altro
Benigni spesso ripete la frase “Ama Dio e fa ciò che vuoi” che è,
si, una frase di Sant’agostino, ma è anche il motto del
rosacrociano e membro della Rosa Rossa Alistair Crowley la cui
biografia più recente (scritta da Lawrence Sutin e pubblicato da
Castelvecchi) si intitola, non a caso “Fai ciò che vuoi”.
Occorrerebbe quindi chiedere a Benigni a quale Dio si riferisce e,
visto che in questi giorni ha pubblicato un libro su Dante con
prefazione di Umberto Eco, eventualmente farsi spiegare da quest’ultimo
chi sono quei Rosacroce di cui lui non fa mai cenno ma che pure
dovrebbe conoscere bene, data la sua passione per il Sommo poeta.
Infine, come non citare Eyes
Wide Shut di Stanley Kubrick? L'attore (che ricordiamolo, è
l'autore di Arancia meccanica, dove già nella locandina compare una
piramide con l'occhio) nel film parla di riti satanici con omicidi
commessi da potenti. E' morto improvvisamente di infarto il 7.3.1999
prima dell'uscita del suo film. 7+3+1+9+9+9 = 38 = 11. Anche lui
giustiziato per aver osato dire troppo.
Politica
In politica è sufficiente vedere quali e quanti partiti hanno una
rosa nel simbolo per rendersi conto di quanto sia vasta l’influenza
rosacrociana; in alcuni casi poi compare anche l’acronimo RC, come
in Rifondazione Comunista. E alla recenti elezioni la Sinistra
arcobaleno voleva chiamarsi “Cosa Rossa”, nome poi abortito forse
perché poi la cosa diventa troppo sfacciata e troppe persone
potrebbero iniziare a mangiare la foglia. E per chi avesse ancora
qualche dubbio sul rapporto tra politica e Rosa Rossa, è sufficiente
leggere un libro di Cesare Salvi, senatore diessino, dal titolo “La
rosa Rossa, il futuro della sinistra”; relativamente a questo libro
Rossana Rossanda fece una recensione sul manifesto, dal titolo “La
croce e la Rosa”. Una bella coincidenza!
Con buona pace di tutti quelli di estrema sinistra che ancora si
domandano come mai la sinistra in questi ultimi decenni abbia favorito
così smaccatamente la destra, con la sua politica demenziale; e che
ancora non hanno capito che la sinistra è il burattino della destra
attuale, mentre la destra attuale è il burattino di ben altri poteri.
E a chi si domanda come mai Pannella anni fa volle candidare Licio
Gelli nel suo partito, sarà sufficiente ricordargli il simbolo del
partito di Pannella: La rosa nel pugno.
Chissà perché Pannella, che ha fatto tanto chiasso contro la
magistratura già dagli anni 80, in ciò anticipando addirittura
Berlusconi, non si è mai occupato delle stragi impunite, a partire da
quella del Mostro di Firenze… Forse quella Rosa che ha nel suo pugno
gli ha impedito di vedere quella sulla scena dei delitti del mostro.
8. Conclusioni. Il mistero dei
rosacroce
Per finire… Rimangono
molti misteri riguardo ai Rosacroce.
A mio parere il mistero più grande non è se questi esistano davvero,
la loro data di nascita, e altre idiozie buone solo per intellettuali
che fanno finta di voler capire la realtà, ma che vogliono solo
portare i lettori e la gente comune fuori pista.
Il mistero più grande è capire in quale momento un’organizzazione
che si rifaceva al messaggio di Cristo e a filosofie meravigliose
(filosofie che possono essere lette sia in libri di filosofia
rosacrociana, sia in romanzi come “Zanoni”; ma che attraggono
anche solo leggendo le presentazioni effettuate nei siti dell’Amorc),
si sia trasformata in un’organizzazione criminale che – oltre al
potere politico e finanziario – permette ai suoi affiliati di
commettere i delitti più impensati, da quelli del Mostro di Firenze a
quelli di Cogne o di Haider.
L’altro mistero è quali delle varie organizzazioni rosacrociane
oggi esistenti si rifacciano veramente al messaggio di Cristo e non
siano solo organizzazioni di facciata per coprire dell’altro. Perché
senz’altro molti dei rosacroce attuali, in tempi moderni, sono
persone non solo buone, ma anche speciali, dotati di poteri
particolari e di conoscenze particolari. Purtroppo molti no.
E il più grosso mistero è capire come sia possibile che molte delle
persone oggi al potere possano parlare di pace, fratellanza, possano
produrre capolavori letterari e cinematografici spesso intrisi di
messaggi bellissimi, per poi aderire ad un’organizzazione come la
Rosa Rossa, o, perlomeno, accettare passivamente di veicolare nelle
proprie opere dei messaggi rosacrociani e tacere di fronte ad un
simile schifo. E’ vero che chi ha provato a parlare, come Rino
Gaetano, Pasolini, e in tempi recenti Giuseppe Cosco e Cecilia Gatto
Trocchi, sono morti, perché ribellarsi al sistema è praticamente
impossibile. Ma è possibile vivere sereni con un simile peso sulla
coscienza? E’ possibile tacere ed essere conniventi, solo perché
“tanto è tutto inutile! Che parlo a fare?”.
Questo è il vero mistero dei rosacroce.
Capire come possano convivere gli ideali
di uguaglianza che avevano alcuni padri storici della sinistra, con la
sigla RC di rifondazione comunista.
Capire come si possa parlare di libertà
civili, di diritti della donna, e poi fondare "La Rosa nel
Pugno" e candidare Gelli, dimenticando i diritti delle vittime
del mostro di Firenze, il diritto alla vita di tutte le vittime della
Rosa Rossa.
Capire come si siano trasformati dei giovani che senz’altro un tempo
avevano creduto a certi ideali, che andavano ai cortei per un mondo
migliore, in mostri che prendono in giro il loro elettorato e sono
conniventi con delitti innominabili.
Capire come sia possibile avere dei papi rosacroce (su questo punto
chi vuole approfondire deve consultare il sito Chiesaviva e leggere i
libri di Padre Villa).
Capire come sia possibile produrre capolavori di sensibilità come
“La vita è bella” di Benigni, accanto a film come “Il Mostro”
il cui titolo non poteva essere più azzeccato, sia per i suoi fini
che per i messaggi che veicola.
Capire come si possa produrre capolavori come IT (che parlano della
lotta del bene contro il male facendo prevalere l’amore e
l’amicizia) accanto a The Red Rose e ai Lupi del Calla.
Capire come sia possibile che i due mazzi più belli di tarocchi mai
creati, su migliaia di mazzi, siano considerati all’unanimità
proprio questi due: 1) il mazzo creato dal fondatore del rito
indipendente e rettificato, Arthur Waite; 2) e il mazzo recente della
Golden Dawn creato da Giordano Berti per la ditta “lo Scarabeo”.
Questi ultimi, creati nel 2008 forse superano in bellezza pure quelli
di Waite (Berti – a detta di molti - è riuscito quindi a
raggiungere un risultato che in un secolo nessun altro creatore di
mazzi di tarocchi aveva mai raggiunto, perché nessuno fino ad oggi
aveva eguagliato in bellezza quelli di Waite).
Forse la risposta è ancora una volta quella contenuta nel romanzo
rosacrociano “Zanoni” di Edward Lytton: “Le nostre opinioni sono
la parte angelica di noi. I nostri atti la parte terrena”.
La spiritualità di capolavori come “La vita è bella” sono la
parte angelica dell’umanità. I delitti del mostro di Firenze, e
tutto ciò che si fa per coprirli e addirittura proteggerli, la parte
terrena.
E su un punto hanno ragione i Rosacroce. Capire il mistero dei
rosacroce, è capire il mistero della vita, ma anche della politica
della finanza e della giustizia. Ma una volta capito questo mistero,
non è più possibile tornare indietro, e dopo, la vita non è più la
stessa. Cosicchè, come dice il protagonista del romanzo, Zanoni, non
sempre è una scelta consigliabile quella di arrivare a svelare il
mistero dei Rosacroce, e condividerne la conoscenza, che si stia da
una parte (cioè dalla parte degli iniziati), o che si stia
dall’altra (di quelli che cercano di capirli dall’esterno).
Entrambi, sono in trappola perché capiscono che il loro destino non
dipende da loro.
Dedicato a Rino Gaetano, Giuseppe Cosco, e Pier Paolo Pasolini.
Rino disse in un intervista “oggi le mie canzoni non vengono capite
ma fra vent’anni le capiranno”.
Ho capito anche a cosa alludevi nell’intervista a Gianni Morandi
parlando del “profumo dei ministri”.
Oggi ho capito. E questa dedica te la dovevo.
E a te Giuseppe, che parlasti della Rosa Rossa esplicitamente e troppo
presto, quando ancora la conoscevano in pochi. Sei morto senza che
nessuno si sia neanche domandato il perché. Anche nel tuo caso, era
difficile capire, allora. Ma leggendo i tuoi articoli ho capito il
motivo del tuo “malore improvviso”, quel giorno che ti recasti in
tribunale per una perizia.
Ora capisco perché dopo aver letto il tuo sito, che è ancora
visibile come se tu fossi vivo, non rispondevi al telefono e alle mail
e alle mie domande. Ma forse mi hai risposto, anche se in un altro
modo.
A Pier Paolo Pasolini. Scusami se, all’epoca anche io, come tutti
gli altri cieco di fronte all’assurdità di un potere troppo
sofisticato per essere compreso, pensai che te l’eri cercata. Ero
piccolo all’epoca e non avrei mai immaginato. Stefania ti ha
dedicato un articolo, tempo fa, e spero ti sia piaciuto.
Grazie a tutti e tre di aver seminato. Speriamo di aver raccolto una
parte di ciò che avete seminato affinchè altri raccolgano ciò che
seminiamo, affinchè infine possa un giorno crescere una foresta.
Bibliografia
I manifesti rosacrociani sono pubblicati per intero dalle edizioni
mediterranee a cura di Jean Pierre Bayard, “I rosacroce, storia
dottrine simboli”.
Il manifesto della Rosa Rossa, è pubblicato nel libro di F. Ripel La
Magia Rossa, Hermes edizioni a pag. 77. Riporto il brano che mi ha
colpito di più: “Egli sa. Egli comanda; e il gran maestro è Horus
la Bestia. Credi in lui e la vita vedrai. Uccidi i tuoi simili,
sventra tua madre, sgozza tuo padre se egli non crede in lui”.
Zanoni, è edito in Italia da Tea (una casa editrice che, per
coincidenza ha come simbolo una rosa).
Sul rapporto tra Rosa Croce e Giulio Verne si può vedere: Jules Verne
e l'esoterismo. I viaggi straordinari, i Rosacroce, Rennes- le-Chateau;
di Lamy Michel; Curato da: De Turris; Edizioni mediterranee
Sul Rosa Crocianesimo in Dante: L’esoterismo Rosacroce nella Divina
Commedia, editore Bastogi.
Un approccio iniziale alle società segrete, documentatissimo e ben
scritto è il Dizionario dei segreti e dei misteri, Mondadori, a cura
di Michael Greer. Libro ovviamente anticomplottista, perchè scritto
da un massone di grado elevato.
Un libro documentatissimo ma anch'esso
rigorosamente anticomplottista è Il cappello del Mago, di Massimo
Introvigne, ed. Sugarco. Per l’autore – che ha la biblioteca
esoterica e satanica più grande al mondo (50.000 volumi) il satanismo
è un fenomeno quasi inesistente e ovviamente quasi nessun delitto in
Italia e nel mondo è un delitto esoterico. L’autore arriva persino
ad affermare, in un suo sito, che la piramide non è un simbolo
massonico.
Probabilmente se scrivesse libri sulla
mafia giungerebbe ad affermare che la mafia non esiste ed è solo il
frutto di una serie di incredibili coincidenze.
La prima persona a parlare esplicitamente della Rosa Rossa e dei suoi
riti esoterici con sacrifici umani è stata Gabriella Carlizzi nel suo
libro “Gli affari riservati del mostro di Firenze”, in particolare
da pag. 127 in poi.
Un libro un po’ complicato da capire, ma il primo e unico che ha
parlato dei delitti della Rosa Rossa.
Consigliamo anche la lettura della stessa autrice del libro “Lettera
ad Alberto Bevilacqua sul mostro di Firenze”.
Si consiglia di iniziare la lettura di questi argomenti dal
fondamentale “Massonerie e sette segrete. La faccia occulta della
storia”, di Epiphanius, ed. Controcorrente.
I riti della Golden Dawn sono pubblicati
in Italia da Edizioni mediterranee in due edizioni diverse; la prima,
a cura di Sebastiano Fusco, "La magia della Golden Dawn" e
la seconda a cura di Israel Regardie.
www.disinformazione.it