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Il vero volto della
Trilaterale
I
“poteri forti” al di sopra dei governi
Maurizio
Blondet – 11 novembre 2000
http://www.stellina.net/users/padani/blondet.htm
In
occasione della riunione della Commissione Trilaterale a Milano
dell’11 novembre 2000, l’Associazione "Giovane Padania" ha
organizzato a Palazzo Marino una Conferenza Stampa di
contro-informazione cui ha partecipato Maurizio Blondet, scrittore,
giornalista di Avvenire
ed esperto di queste tematiche.
La
Trilateral Commission è una filiazione del Council on Foreign Relations
(CFR), nato nel 1921 con il finanziamento di potenti banchieri quali
John Davison Rockefeller, Paul Warburg, J.P. Morgan, Jacob Schiff,
Bernard Baruch allo scopo di contrastare l’isolazionismo in cui gli
Usa minacciavano di chiudersi dopo la Grande Guerra.
Tutti i grandi ministri degli esteri americani sono stati assunti prima
da Rockefeller per lavorare in questo gruppo che elabora progetti
storici politici economici per disegnare gli scenari futuri in cui si
muoverà l’America.
Clamoroso il caso del 1939 in cui il CFR fece uno studio
interessantissimo che spiegava perché l’America doveva entrare in
guerra: se la Germania avesse occupato la Russia, si sarebbe formato un
insieme economico autosufficiente a cui gli Stati Uniti non avrebbero più
potuto vendere niente. La stessa cosa se il Giappone avesse occupato la
Cina. Questo progetto fu poi presentato alla Casa Bianca e la convinse a
far entrare in guerra gli Stati Uniti, per un fatto puramente economico,
non c’era nessun giudizio morale sul nazismo, c’era solo la
convenienza per l’America a mantenere il mondo aperto alle sue merci.
La cosa strana fu che tutto il CFR fu assunto dalla Segreteria di Stato
Usa (ministero degli esteri) durante tutta la guerra; tutto il personale
politico del presidente Franklin D. Roosevelt proveniva dal CFR. Da
allora nulla è mai cambiato perché quasi tutti i presidenti americani
hanno avuto un ministro degli esteri che veniva dal CFR cioè da un ente
privato, una fondazione culturale che non paga le tasse, pagato dalla
famiglia Rockefeller ossia la Chase Manhattan Bank e la Standard Oil.
La
Trilaterale nasce nel 1973 all’interno del CFR allo scopo - secondo le
parole di Zbigniew Brezinsky che materialmente la creò, con i soldi di
Rockefeller - di "controllare la democrazia", perché la
democrazia deve essere funzionale ai grandi interessi capitalistici
privati. Brezinsky crea questa associazione, che non è propriamente una
società segreta ma un gruppo di pressione, una lobby, una super-lobby,
in un modo che in America è accettato e che anche qui esiste, anche se
in modo meno chiaro. I politici eletti spesso sono persone mediocri che
non hanno idee né progetti: saliti al potere sono grati a chi glieli
offre. Queste istituzioni hanno fior di professori in grado di elaborare
molti progetti.
È
in questi ambienti che è nata l’idea dell’Europa come è stata
sviluppata fino ad ora, cioè un’Europa non democratica fatta da
burocrati. Prima ancora della Trilaterale, il CFR formò l’idea del
Piano Marshall e affidò la distribuzione del denaro del Piano Marshall,
di cui gli europei avevano estremo bisogno, a una persona che nessuno
conosceva ma che loro conoscevano perché era un loro uomo - Jean Monnet,
non a caso un grande nemico di De Gaulle - per fare l’Europa
burocratica governata da questi poteri e sostanzialmente
nell’interesse delle multinazionali.
In Italia, per esempio, l’uomo di questo giro era Ugo La Malfa (padre
di Giorgio). Alcide De Gasperi una volta disse, dopo aver estromesso i
comunisti dal Governo, che La Malfa non si poteva estromettere
altrimenti non sarebbero arrivati i soldi del Piano Marshall. Quindi il
PRI di La Malfa con il 3% contava moltissimo: è sempre stato il partito
di Mediobanca, di Agnelli, perché ha dietro questo gruppo di potere
fortissimo. Fortissimo e molto intelligente.
Adesso
la Trilaterale viene qua a dirci di accelerare la costruzione di questo
disegno dell’Europa, di Stati Uniti d’Europa. Il discorso è lo
stesso che da settimane sta facendo (perché ne ha ricevuto l’ordine)
il nostro amato Presidente della Repubblica, colui che ha cambiato la
bandiera italiana con quella strana bandiera che ha una losanga e la
ruota dentata, che è un simbolo della massoneria e serve a far capire
che in Italia comanda la massoneria, che è l’Italia massonica
collegata ai più grandi poteri massonici che parla. I simboli contano
moltissimo per i massoni. Questo signore come ricorderete "salvò
la lira" quando era Governatore della Banca d’Italia facendo
spendere allo Stato italiano 60.000 miliardi senza riuscire a salvarla e
qui apro una parentesi: il banchere centrale della Thailandia per aver
tentato la stessa operazione è stato messo sotto processo, invece il
banchiere centrale d’Italia è diventato Presidente della Repubblica
dopo aver fatto perdere al nostro paese la cifra pazzesca di 60.000
miliardi... è diventato un benemerito... del resto quando c’è di
mezzo la ruota dentata nessuno viene mai messo sotto processo, come
Badoglio che doveva essere fucilato e non lo fu.
La Trilaterale dunque vuole accelerare il processo di "europeizzazione",
ma questo non è un buon momento per lei, perché il processo si è
bloccato. Alcuni dei loro progetti e delle loro previsioni non si sono
verificate.
Per esempio, uno dei loro, Tomaso Padoa-Schioppa che è il creatore
dell’euro, una moneta fantasma, aveva scritto chiaramente che
bisognava fare l’euro così, una volta divenuto una moneta fortissima,
provocherà "crisi economiche asimmetriche" in tutta Europa
tali per cui gli europei ci chiederanno in ginocchio di fare il Governo
Unico Europeo, cioè di fare l’unificazione politica dopo quella
economica-monetaria. La previsione di Padoa-Schioppa non si è avverata,
anzi avviene il contrario: l’euro sta crollando e questo indebolisce
molto il progetto di lor signori, tant’è vero che si comincia a dire
che è vietato parlarne nei giornali, ma qualcuno comincia ad avere un
certo disagio e a chiedersi che cosa mai ci stiamo a fare in Europa.
C’è
un altro fenomeno che li preoccupa davvero moltissimo: è l’emergere
nella nostra Europa di uomini politici che loro non hanno scelto. Questi
politici che emergono dal popolo per loro hanno un nome comune:
"populisti", che in America significa quasi fascisti, è
proprio una brutta parola, per loro sarebbe più accettabile un politico
pedofilo di uno populista. I politici populisti vogliono politiche
popolari, a favore del popolo e non dei capitali finanziari e dunque
sono "cattivi". Con il "caso Haider" hanno commesso
un altro errore: è così grande la loro paura che persino il capo di
una piccola provincia di montagna è stato presentato improvvisamente
come un Hitler (cosa che sul piano storico è assurda) e ha subìto
l’ostracismo di tutti i capi di stato europei (non dell’Unione
Europea ma dei singoli Stati), come se tutti avessero ricevuto un
ordine, cosa che in effetti è avvenuta: hanno ricevuto una telefonata
da Washington o da qualche altro fanatico della Trilaterale e hanno
detto che Jörg Haider è nazista, antisemita (prima o poi ogni politico
populista a sentire loro diventa antisemita), eccetera, e quindi bisogna
bloccarlo. Così facendo, i politici hanno anche scoperto il loro gioco
in modo impressionante, tanto è vero che il capo europeo della
Trilaterale, Otto Von Lambsdorf, in un articolo apparso sui giornali del
loro regime, l’Herald Tribune, Washington Post, eccetera, ha detto che
le misure adottate contro l’Austria sono state un "errore
politico". Infatti l’Europa unita che loro sognano è quella in
cui la gente è rassegnata ad adattarsi ai loro piani. Invece il caso
Haider ha fatto paura in molti piccoli paesi: la Svizzera si chiede se
vale la pena di entrare in un’Europa che le dice chi e come deve
votare; la Danimarca ha fatto lo stesso discorso e ha votato ancora una
volta contro questo disegno di Europa.
La "carta dei diritti" è un esempio di come loro vogliono
l’Europa: suddita di un gruppo di 60 persone tra cui c’è Stefano
Rodotà - un altro che non viene mai eletto da nessuno, ogni tanto si
presenta alle elezioni ma nessuno lo elegge, nemmeno i suoi parenti -
uno che poi troviamo "Garante della privacy" per 500 milioni
l’anno in un ufficio che non ha mai fatto nulla, né di buono né di
cattivo. Questi "grand commis" sono pagati da noi
contribuenti, sia chiaro! I miliardi che prende Carlo Azeglio Ciampi -
pagato il triplo del presidente Usa - sono soldi del contribuente, non
li guadagna certo da sé. Il suo segretario, Gaetano Gifuni, prende un
miliardo l’anno. Io come italiano non ho nessun bisogno di Gifuni. Il
potentissimo addetto stampa di Ciampi, Arrigo Levi, è un membro molto
influente della Trilaterale: è molto più importante di Ciampi sul
piano internazionale e anzi in realtà è il suo controllore.
In
questo scenario cade l’appuntamento del Vertice di Nizza, programmato
per tempo all’indomani delle elezioni presidenziali americane. in cui
la Trilaterale doveva venirci a cantare le lodi degli Stati Uniti che
seguono le loro direttive: hanno un forte presidente eletto in modo
splendido, hanno una borsa in rialzo, hanno dieci anni di crescita
economica, non ci sono crisi né instabilità politica... ed eccoli
invece in questa situazione che incute loro una paura spaventosa: c’è
vuoto di potere a Washington che dura da giorni e rischia di durare
ancora molti giorni o settimane, se non dei mesi; la Borsa di New York
invece sta calando e la cosa li spaventa ancora di più perché il calo
della Borsa di New York può provocare il caso dello
"scenario-catastrofe". Dovete sapere che la Trilaterale il 15
luglio scorso ha fatto a New York una riunione in cui hanno simulato al
computer il crollo della gigantesca bolla speculativa finanziaria che
c’è a New York che ammonta alla cifra astronomica di 300 milioni di
miliardi di dollari di esposizioni varie, un enorme debito che nessuno
può pagare, basti pensare che tutto il PIL dell’Unione Europea non
arriva a 7 milioni di miliardi di dollari. Quei soldi non ci sono, sono
soltanto impegni di pagamento, sono delle specie di cambiali speculative
che nessuno pensa di cambiare mai. Se crolla quella borsa si forma un
risucchio gigantesco che azzera tutti i nostri conti correnti. Loro
hanno il terrore di arrivare alla crisi, che loro prevedevano già da
luglio, in un vuoto di potere che non possono controllare. Se scoppia
questa crisi finanziaria staremo malissimo tutti, ma anche i loro
progetti di interdipendenza globale diventano irrealizzabili a breve:
possono sorgere i nuovi populismi che loro temono moltissimo, non
sapranno rendere ragione del disastro alle popolazioni che hanno seguito
i loro progetti, magari chiederanno a Ciampi dove sono le meraviglie
dell’euro. La crisi della Borsa di New York può essere come quella
del 1929, mina la loro credibilità e soprattutto mina
l’interdipendenza economica che è rovinosa in tempi di crisi, perché
la gente non ha da mangiare. Nei periodi di crisi economica è invece
utile l’autosufficienza, se non l’autarchia. In America entrambi i
partiti fanno un programma di emergenza nazionale proprio per la crisi,
perché vedrete che prima o poi finirà così.
Insomma oggi la Trilaterale è a Milano, nessuno sa cosa si
stanno dicendo (si riuniscono a porte chiuse e le loro decisioni si
conoscono anni dopo che sono state prese), però è presumibile che
siano qui a parare questo colpo in una situazione difensiva.