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- Stella a 5 punte sulla mano di Paolo VI
La
Stella a cinque punte
Dott. Don Luigi Villa –
da: «Stella a cinque punte: firma del Pontificato di Paolo VI»
La simbologia e il rituale
sono «tutto» per la Massoneria! Il massone Augusto Lista scrive: «La Vera
Iniziazione (…) è tutta, dico TUTTA, contenuta nel simbolismo e nella
Rituaria Massonica»[1]
«Il simbolismo massonico, da un lato, e l’organizzazione ferrea,
dall’altro, sono i due pilastri sui quali poggia l’edificio massonico, assi
più che sui vaneggiamenti pseudoscientifici che nessuno intende e nessuno
convincono»[2]
Nella miriade di simboli che fronteggiano il massone da quando entra
in Loggia, ve n’è uno che spicca e che ha il predominio su tutti gli altri:
è il simbolo della «Stella a cinque punte», «Il Simbolo massonico» per
eccellenza!
Il dizionario dei simboli massonici lo fa assurgere a «simbolo massonico» per
antonomasia.
Difatti, questa «Stella», si trova sui fazzoletti massonici, sui tappeti e sui
quadri di Loggia, sugli schizzi e sulle rappresentazioni della Loggia; la si
vede scolpita sui monumenti, incisa sui gioielli e medaglioni massonici; essa
compare sui ritratti degli iniziati, sulle rappresentazioni allegoriche
massoniche; compare sugli emblemi del 2°,3°,4°, 9°,12° e 24° grado del
Rito Scozzese della Massoneria; essa spicca sui «grembiuli» massonici dell’«Apprendista»
e del «Maestro»; viene collocata nel punto centrale della «collana» che
portano i Grandi Maestri; ma il suo posto più elevato è alla sommità del
Palazzo della Grande Loggia d’Inghilterra (la Freemason’s Hall), situata
nella via: «Great Queen Street’s di Londra!
Stella a cinque punte:
simbolo dell’uomo
Il tema centrale e il segno dominante
del simbolismo massonico è l’Uomo. L’uomo ispira tutta la simbologia
massonica: «Tutti i riti, le favole, le leggende, i miti, si riferiscono ad un
solo argomento: l’uomo. Così, è anche per il simbolismo massonico»[3]
Ora, il vero «Spirito» non è quello sentimentale, ma quello
iniziatici.
Il massone, nella composizione della «Squadra» e del «Compasso» - i simboli
più comuni coi quali si manifesta la Massoneria - «vede» il «Pentagramma»
(o Stella a Cinque punte) sia inscritto sia inscritto che circoscritto[4].
E, nelle sue raffigurazioni esplicite, come in quelle sottese occulte, la «Stella
a cinque punte» supera per importanza, tutti gli altri, anche per la sua
capacità di esprimere e di simboleggiare gli aspetti antropologici e quelli
fisici, fino alle peculiarità più radicate e profonde della natura umana!
Così, la «Stella a cinque punte», o «Stella fiammeggiante», per la
Massoneria diventa il più profondo e il più sacro dei suoi simboli!
Guillemain de Saint-Victor afferma: «La Stella fiammeggiante è il centro da
dove parte la luce».[5]
Gédagle scrive: «La Stella fiammeggiante rappresenta la luce che
illumina i discepoli dei Maestri (…); essa è, dunque, il simbolo
dell’intelligenza e della Scienza»[6]
In un documento massonico si legge: «La stella fiammeggiante è
l’emblema del libero pensiero, del fuoco sacro del genio, che eleva l’uomo a
grandi cose»[7]
Il Wirth osserva che: «Il Pentalfa (...) è un simbolo magico che si
riferisce ai poteri della volontà umana»[8]
Nel dizionario dei simboli massonici, la Stella a cinque punte ha
questo significato: l’uomo.
Il massone Gorel Porciatti scrive: «La stella
fiammeggiante che appare al Compagno vincitore delle attrattive terrene
è la stella del Genio Umano; ha cinque punte, che corrispondono alla testa e
alle quattro estremità dell’Uomo; è la Stella del Microcosmo che, in Magia,
impersonifica il segno della Volontà Sovrana, cioè dell’irresistibile mezzo
di azione dell’iniziato. Per avere questo valore, essa deve essere tracciata
in guisa da potervisi inscrivere una figura umana: deve, cioè avere la punta
rivolta verso l’alto».[9]
L’uomo all’interno della Stella a cinque punte, certe volte, è
associato ai 7 simboli dei corpi celesti; il Wirth, nel suo libro «I Tarocchi»,
ci chiarisce che l’amalgama di questi 7 simboli formano un monogramma che «si
collega al diavolo»!
Si comprende, così, perché i programmi della sètta siano iscritti nella sua
simbologia e perché essa raramente rinunci a siglare con i suoi simboli le sue
iniziative e i suoi trionfi, e, quindi, le vicende storiche che promanano dalle
sue logge, così come le istituzioni su cui essa esercita il suo dominio
occulto. Ed è proprio la «Stella a cinque punte», o «Pentalfa massonico»,
il simbolo con cui essa, più frequentemente, ama marchiare le proprie conquiste
e simboleggiare il proprio dominio!
Infatti, è la stessa Stella che ricopre la bandiera degli USA. E’ la stessa
Stella che contrassegnava la «Rivoluzione bolscevica»; è la stessa Stella che
compariva sullo stemma delle «Brigate Rosse»; è la stessa Stella che
compariva sullo stemma dell’ex PCI e su quello dell’ex PDS; è la stessa
Stella che campeggia sulla bandiera cinese, cubana, Nord-coreana, vietnamita,
algerina, tunisina, marocchina, somala, e sulle bandiere della maggior parte
degli Stati, come pure sullo stemma della Repubblica italiana!
La «Stella a cinque punte» compare anche sugli emblemi dell’esercito
americano come su quello russo e cinese. Questa Stella spicca anche sulla «Medaglia
dell’Ordine della Rivoluzione d’ottobre».
Anche le stellette sul bavero delle divise militari italiane hanno lo stesso
significato. Esse vennero prescritte nel 1871 dall’allora Ministro della
Guerra, Cesare Ricotti-Magnai, che, da buon massone, aveva soppresso i
Cappellani militari e la Messa festiva, «sostituendo la croce dei Savoia con la
Stella massonica»[10]
La «sorella» Marie Rygier della loggia francese «Diritto Umano»,
in un suo libro, scriveva in proposito: «…(la massoneria) ha dato
all’Italia il suo tesoro più prezioso: il pentalfa sacro, ed ha voluto che la
Stella fiammeggiante fosse messa in mostra sull’uniforme dei soldati,
indubbiamente perché la sua virtù magica del sangue, versato per la patria,
vitalizzasse l’augusto pentacolo»[11]
Recentemente, anche l’Avvenire, in una articoletto dal titolo
emblematico: «Stella massonica nella piazza del Palazzo», parla del
rifacimento dello splendido piazzale antistante il Palazzo Montecitorio,
“impreziosito” con una nutria «serie di stelle a cinque punte, ossia con il
simbolo più importante e più universalmente noto della Massoneria»
Stella a cinque punte
sulla fronte del Baphomet
La Stella a cinque punte brilla sulla
fronte del «dio» della Massoneria; il «Baphomet».
Alphonse Louis Constant definisce il Baphomet: «Il Becco del Sabbah», e cioè
il Demonio. Poi, afferma: «Diciamo arditamente e altamente che tutti gli
iniziati alle scienze occulte hanno adorato e adoreranno sempre ciò che è
significativo da questo simbolo».
Padre Rosario F. Esposito scrive che il Baphomet «era portato in processione
durante il rito di iniziazione del grado 29° (Grande Scozzese di Sant’Andrea
in Scozia) ed è oggetto di pseudo-adorazione in numerose iniziazioni femminili.
Le cerimonie che si celebravano un tempo, in suo onore, erano le medesime di
carattere fallico, celebrate in onore del Bue Api» [12]
Il Baphomet, dunque, sarebbe il dio della morale immonda! Non solo.
La Stella a cinque punte, dunque, sarebbe il simbolo di questa “lurida
morale”. E’ il massone Gorel Porciatti che lo dice: «La Stella se
rovesciata…diventa il simbolo dell’animalità degli istinti immondi; in
essa, così rovesciata, si può inscrivere la testa di un Becco (la testa del
Baphomet)»[13]
Il Massone Jules Doinel, fondatore e vescovo della «Chiesa Gnostica»,
nel suo libro «Lucifero smascherato», è ancora più esplicito: «La Stella
fiammeggiante è Lucifero stesso»; e aggiunge che, a ciascuna delle punte della
Stella, corrisponde uno dei cinque sensi dell’uomo.
Il massone Alphonse Louis Constant, nel suo libro: «Rituale dell’Alta Magia»,
a questo proposito, scrive: «Quella stella indica la presenza di Satana e della
luce che egli irradia sulla Massoneria».
L’insegnamento totale dei 33 gradi del Rito Scozzese della Massoneria è
contenuto in questa sola frase: L’Uomo è, a se stesso Dio, Pontefice e Re:
egli è simile all’Altissimo!
Ora, questa auto-dininizzazione dell’uomo costituisce la prima «triplice
verità»: il «PRIMO TRIANGOLO». La seconda «triplice verità» è
l’auto-divinizzazione della Framassoneria: il «SECONDO TRIANGOLO». La terza
«triplice verità» è l’auto-divinizzazione dei Capi della Frammassoneria:
il «TERZO TRIANGOLO».
Ecco il segreto più profondo e gelosamente custodito dai vertici della
Massoneria! Ciò che rimane da sottolineare è che questa «verità senza veli»,
e cioè l’auto-divinizzazione dell’Umanità, della Framassoneria e del
Battaglione che la comanda, costituiscono le tre «triplici verità che,
rappresentate da tre triangoli «aurei», tra loro intrecciati, compongono la
Stella a cinque punte.
Il culto di Lucifero, così manifesto nelle «istituzioni segrete» o nei
documenti più riservati della Massoneria, viene, però, presentato,
pubblicamente, quasi sempre sotto forma, più presentabile, di «religione
dell’uomo» o «religione dell’umanità»
(...)
Note bibliografiche
[1]
Augusto Lista, «Le basi spirituali della Massoneria Universale», Roma
Ankh, 1946
[2]
P.F. Giantulli, «L’essenza della Massoneria italiana: il naturalismo»
Pucci Cipriani editore, 1973
[3]
G. Meschina: articolo apparso sulla Rivista di palazzo Giustiniani col titolo:
«Il simbolismo massonico»
[4]
Jules Boucher, «La symbolique maconnique» Ed. Dervy-Livres 1983
[5]
Guillemain de Saint-Victor, «Precieux Recueil»
[6]
Dictionnaire maconnique», 1921
[7]
«Petit Memento maconnique», 1921
[8]
Oswald Wirth, «Les Mysteres de l’Art Royal», 1932
[9]
Umberto Gorel Poricatti, «Simbologia massonica – Massoneria Azzurra»
1946
[10]
Rosario F. Esposito, «Le buone opere dei laicisti, degli anticlericali e dei
frammassoni» Ed. Paoline 1979
[11]
Marie Rygier, «La Franc-Maconneirie italienne devant la guerre et devant le
fascisme», 1930
[12]
P. Rosario Esposito, «La Massoneria e l’Italia»
[13]
Umberto Gorel Porciatti, «Simbologia massonica – Massoneria Azzurra»,
Orizzonti, 1946